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ECClos®-K chiusura tagliafuoco per trasportatori a binario

A partire dal 1 novembre 2019, all’interno della comunità europea, le chiusure tagliafuoco sono soggette a due diversi regimi di certificazione:

  • la marcatura CE per le porte pedonali esterne e le porte commerciali, industriali e da garage (portoni)
  • i vecchi regimi nazionali (in Italia l’Omologazione Ministeriale) per le porte pedonali interne.

Occorre però fare attenzione in quanto vi sono alcuni prodotti che non rientrano, per la loro destinazione d’uso, in nessuna di queste categorie e sono soggette a normative diverse.

Tra questi le chiusure tagliafuoco (porte e portelli delle dimensioni più diverse), destinate a chiudere le aperture di passaggio, attraverso pareti di compartimentazione, di impianti automatici di trasporto, quali nastri, rulliere, carrelli su monorotaia o simili.

Barriera tagliafuoco ECClos-S per nastri trasportatori Barriera tagliafuoco ECClos-d per trasportatori a binario

Barriera tagliafuoco per nastri trasportatori ECClos®-Q Barriera tagliafuoco per nastri trasportatori ECClos®-Q

Nelle immagini si vedono alcuni esempi di tipi di chiusura:

Essi vengono classificati, similmente a quanto accade per le porte tagliafuoco, nelle classi E, EW, EI (EI1 o EI2) e la normativa di prova non è la EN 1634-1, normalmente utilizzata per le chiusure tagliafuoco, ma una norma europea specifica, la EN 1366-7, pubblicata nel 2004.

I motivi per i quali si è reso necessario emettere una norma specifica di prova sono principalmente:

  • i nastri o altri sistemi non corrono sempre al livello pavimento, ma anche sopraelevati. In questo caso è necessario considerare una maggiore pressione durante l’incendio.
  • La prova deve essere realizzata riproducendo le condizioni reali e quindi considerando tutto quanto attraversa l’apertura, in particolare le attrezzature ausiliarie al sistema di trasporto
  • Deve essere in particolare sottoposto a prova, in quanto particolarmente delicato, l’accoppiamento tra chiusura e sistema di trasporto (nastro, binario, rulliera ecc…).
  • Gli impianti di trasporto possono attraversare non solo pareti, ma anche soffitti o pavimenti.

Come per le porte tagliafuoco occorre sottoporre a prova il campione considerando la struttura di supporto (muratura o cartongesso), il lato di esposizione (in caso di strutture non simmetriche bisogna valutare la possibilità di provare il campione da entrambi i lati) e occorre misurare le temperature sul lato non esposto al fuoco per ottenere la classificazione EI.

La norma riporta inoltre dei criteri in base ai quali è possibile modificare alcune caratteristiche del campione provato (estensioni dirette). Le principali tipologie di chiusure di questo tipo sono: a scorrimento verticale, a scorrimento verticale, a bilico, rotanti su cerniere.

L’apertura dell’elemento mobile avviene manualmente o per intervento di un comando elettrico o idraulico o pneumatico. La chiusura attraverso sistemi ad accumulo di energia (a gravità o a molla) attivati dai rilevatori di incendio o a mezzo motore elettrico. Le chiusure sono normalmente equipaggiate con guarnizioni intumescenti e serrature.

Può naturalmente accadere che, al momento di attivazione da parte delle apparecchiature di rilevazione, il nastro o la rulliera o la rotaia siano occupati dagli oggetti trasportati. In questo caso la presenza degli oggetti ostacolerebbe la chiusura, rendendo il tutto inefficace.

Occorre quindi assicurare che l’attraversamento sia sgombro prima che si realizzi la chiusura e quindi si provvederà a ritardare l’intervento della chiusura del poco tempo necessario a liberare il varco. Per liberare il varco si utilizzano: rulliere o nastri separati in corrispondenza del varco, sistemi con fotocellule, sistemi a gravità, sistemi meccanici a spinta (definiti dalla EN 1366-7 clearing device).

barriera tagliafuoco per nastri trasportatori con sensore a laser

Un disegno tipico di una chiusura su cerniere è riportata di seguito (tratto da EAD 350022-01-1107):

disegno tipico di una chiusura su cerniere
1. Fissaggi 2. Telaio 3. Parete (costruzione di supporto)
4. Elemento mobile 5. Sistema di tenuta 6. Sistema di trasporto
7. Pannello fisso 8. Mezzo di chiusura 9. Serratura
10 Cerniere 11. Tenute (nella zona del trasportatore)  

La necessità di provare questo tipo di chiusure secondo la norma EN 1366-7 era già contenuta nel decreto 16 febbraio 2007, come da tabella che segue (ripetuta anche nel Codice Prevenzione Incendi – Decreto 3 agosto 2015).

In conformità a tale decreto occorre quindi essere certi che il prodotto sia stato provato in conformità alla EN 1366-7 e questo potrà essere confermato solo o dal rilascio di un Rapporto di Classificazione del laboratorio da parte del costruttore oppure dalla marcatura CE.

Si ricorda che questo tipo di chiusura non ha la marcatura CE obbligatoria, ma può essere accompagnato da marcatura CE volontaria, ottenuta tramite rilascio di una ETA, fatta sulla base della norma applicabile allo scopo EAD 350022-01-1107.

In generale si consiglia di seguire quest’ultima procedura in quanto garanzia non solo dell’avvenuta prova secondo la normativa corretta, ma anche della costanza di prestazione.

La procedura prevede infatti un sistema di accertamento presso gli stabilimenti di produzione conforme all’AVCP 1 (o SAC 1).

Tabella: estratto da Decreto 16 febbraio 2007

Tabella: estratto da Decreto 16 febbraio 2007